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Le priorità del Governo Monti sono altre, la “materia” culturale e mediale non è in agenda, anche se qualche segnale (annuncio) di novità sembra emergere, con lentezza: dalla ormai mitica “asta” all’improvvisa privatizzazione dell’Imaie, passando per le voci di (un’improbabile) riforma della Rai… Nel mentre, però, tutto stagna. Scarica…

Mettere in discussione il “beauty contest” potrebbe avere senso, se si ragionasse finalmente su un governo “di sistema” dell’industria della Tv, dei media, della cultura in Italia. I primi segnali del Governo Monti sono però deboli e contraddittori… Scarica l’articolo >

Sebbene la “mission” del nuovo Governo sia concentrata sul risanamento economico, Monti dovrà affrontare, soprattutto con Passera e Ornaghi, alcuni nodi della politica culturale e mediale italiana: dal Fus alla Rai. Avrà il coraggio, e sopratutto la maggioranza, per farlo? Scarica l’articolo >

L’asta per le frequenze per la banda larga “mobile”conferma il deficit strategico di politica culturale e mediale del nostro Paese: lo scontro Romani-Tremonti è simile allo scontro Galan-Romani… Policentrismi esasperati che producono frammentazione e dispersione di risorse. Scarica l’articolo >