Da Key4Biz (13.10.21): Da Franceschini alla Ascani, entusiasmo all’inaugurazione del Mercato Audiovisivo (Mia)
Leone (Apa): il totale degli investimenti nella produzione audiovisiva italiana (cinema, tv, streamers) sarebbe di 1,5 miliardi di euro, di cui un terzo per l’entertainment.
Questa mattina a Roma, inaugurazione in pompa magna, nelle belle sale di Palazzo Barberini: prevista per le ore 11, la conferenza stampa è “naturalmente” iniziata (siamo in Italia…) alle 11:30, ma con nientepopodimeno che un 1 Ministro, 1 Sottosegretario, 1 Presidente di Regione, 1 Presidente di società pubblica, 2 Presidenti di associazioni imprenditoriali… Cosa si può pretendere di più dalla vita?!
Come abbiamo scritto su queste colonne, lunedì scorso (vedi “Key4biz” di lunedì 11 ottobre “Dal ‘Romics’ al ‘Maker Faire’, Roma capitale delle kermesse. Ma servono davvero?”), questa settimana la Capitale è affollata di eventi: oggi parte l’edizione n° 7 del Mia (che si conclude domenica 17), domani inizia la Festa del Cinema (che finisce domenica 24, ma in verità ci sono già delle “pre-aperture” rigidamente ad inviti, una sorta di privèe nel club…), ed in contemporanea c’è anche il Festival Vre Virtual Reality Experience (da domani a sabato 16). Senza dimenticare iniziative parallele.
Una grande abbuffata, con spesso con assurda coincidenza di iniziative che rendono ingestibile l’agenda del cronista o dell’operatore del settore o dell’appassionato.
Prevale poi una logica di comunicazione… “digitale”: per esempio, il Mia pubblica ancora su cartaceo il ricco catalogo (preziosa la “Industry Guide” – che consta di 498 pagine – anche perché contiene anche le fotografie in miniatura dei partecipanti), ma non pubblica più su carta il programma della manifestazione, e si tende a far scomparire oggi supporto cartaceo. Riteniamo questa prassi (al di là della retorica “ecologista”) un errore, perché i processi culturali ed informativi possono – e debbono essere veicolati – anche su carta, per non contribuire a dinamiche effimere e volatili…
Queste conferenze stampa di inaugurazione hanno in verità (quasi) sempre un carattere rituale, istituzionali, burocratico: quasi mai emerge qualcosa di significativo, ma è talvolta opportuno osservarle, sia per la coreografia relazionale sia perché rappresentano in qualche modo “lo spirito del tempo”…
Atmosfera di grande ottimismo: tutto grandioso, entusiastico, scintillante. L’audiovisivo italiano va alla grande anzi grandissima?
Al Mia, questa mattina, tutto… grandioso, entusiastico, scintillante.
Il sistema audiovisivo italiano non va… bene: va… benissimo!
Alle iniezioni materiale di sovvenzioni pubbliche, si aggiunge una iniezione immateriale (anzi una overdose) di “energia positiva” (à la Jovanotti).
Non un’ombra di dubbio. L’Italia audiovisiva va forte, anzi fortissimo!!! Nessuna criticità, nessuna preoccupazione, nessun allarme.
Alcuni cenni descrittivi: la gentile conduttrice annuncia che il “valore” del mercato audiovisivo internazionale sarebbe cresciuto del 40 % (fonte della stima: ignota), la Direttrice di Palazzo Barberini Flaminia Gennari Santori, in un breve saluto, ricorda che “il museo è cresciuto con il Mia” (ma non si capisce a quale “crescita” faccia riferimento: il numero dei visitatori? la qualità delle collezioni?!), e lascia la parola al Presidente dell’Anica Francesco Rutelli, che, compiaciuto, osserva l’imponente “schieramento istituzionale” che ha di fronte (qualcuno ha osservato come Ministro e Sottosegretario e Presidente di Regioni fossero tutti esponenti del Partito Democratico, ma questo è certamente un dettaglio), ed enfatizza la “realtà corale” che caratterizza la kermesse)… Rutelli gioca con la retorica e le metafore ad effetto: “siamo passati dal buio della pandemia alle luci del set” (perbacco!), parla di ben 1.800 operatori accreditati, di 350 titoli in sviluppo e in produzione, rimarca le grandi ricadute occupazionali nel settore…
Leone (Apa): in Italia, 1 miliardo di euro nella produzione di audiovisivo + ½ miliardo nell’intrattenimento
Il Presidente dell’Apa Giancarlo Leone snocciola invece dei numeri: sarebbe di 1 miliardo di euro (fonte ignota) il totale della spesa per la produzione di audiovisivo in Italia, al netto dell’“entertainment” che apporterebbe altri 500 milioni di euro: speriamo che la presentazione del “Rapporto Apa” annunciato per domani mattina faccia chiarezza su queste simpatiche numerologie.
Interessante (se la stima è affidabile) il dato secondo il quale l’investimento attuale dei broadcaster italiani sarebbe nell’ordine di 250 milioni di euro, ovvero “dato medio degli ultimi anni” (tra Rai e Mediaset e Sky), ai quali si sommano 120 milioni di euro degli “streamers” (così li ha definiti Leone), destinati a raddoppiare – raggiungendo quota 250 milioni – tra due anni.
Va dato atto al Presidente Giancarlo Leone di un onesto ringraziamento al Ministro Dario Franceschini, che ha consentito la crescita impetuosa del settore (la crisi sarebbe stata profonda, “senza questo booster” pubblico, ha detto): un sano riconoscimento al ruolo (centrale e maggioritario) della mano pubblica. Ha concluso sostenendo che “questo è uno dei rari casi in cui l’Italia ha fatto sistema tra lo Stato e il privato, e il Mia sicuramente è una delle massime espressioni”.
In verità, sarebbe interessante scoprire quanto viene investito dagli imprenditori privati (i produttori) sul totale delle risorse complessive che vengono destinate alla produzione audiovisiva in Italia: non ce lo rivela l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (Agcom), ma forse lo capiremo dal “Rapporto” Apa di domani.
In effetti, c’è chi teme che tutto il sistema sia veramente “drogato” dall’intervento della mano pubblica…
Franceschini (Mic): il “fondo cinema” è passato da 450 a 640 milioni di euro
Il Ministro Dario Franceschini ha ricordato come il sostegno al cinema ed all’audiovisivo (il “fondo cinema”) sia passato “da 450 milioni a 640 milioni di euro”, ed ha ribadito la sua tesi sulla fondamentale importanza dell’immaginario audiovisivo come “fattore trainante dell’economia nazionale”. Più esattamente: “le misure sul tax credit, le nuove risorse e il grande investimento su Cinecittà hanno moltiplicato l’attrattività italiana. Il Fondo Cinema è stato potenziato molto negli ultimi anni e stiamo lavorando affinché cresca ancora. Nel Recovery, abbiamo previsto 300 milioni di euro da investire nel Centro Sperimentale di Cinematografia e su Cinecittà sia per l’adeguamento tecnologico degli studi, sia sull’ampliamento molto consistente degli spazi in un’area di Cassa Depositi e Prestiti. Investire sul cinema e sull’interno comparto dell’audiovisivo non è più soltanto un fattore culturale ma è soprattutto importante dal punto di vista economico”. Ha anche auspicato sinergia tra le sale cinematografiche e le piattaforme web ed ha evocato il caso dell’industria libraria italiana, che registra un notevole trend di crescita.
Ascani (Mise): 6,7 miliardi di euro per la “infrastrutturazione del Paese”
La Sottosegretaria al Ministero dello Sviluppo Economico Anna Ascani ha sostenuto che sono previsti investimenti per 6,7 miliardi di euro per la “infrastrutturazione del Paese”, ed ha enfatizzato “quante cose” si potranno fare – nel settore culturale – grazie “alla alta velocità ed alla bassa latenza” della tecnologia 5G. Ascani ha sostenuto che “l’85 % degli utenti utilizza internet per fruire di offerta culturale” (dato che ci risulta inedito, ma – anche in questo caso – la fonte non è stata citata).
Il Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti ha rivendicato il primato della regione in materia di sostegno all’audiovisivo, ha definito il Mia “evento di caratura mondiale”, ha sostenuto che l’industria delle immagini è “il pilastro della rinascita italiana”. Ha anche annunciato il raddoppio, nella “finestra” di luglio, a 10 milioni di euro, della tranche del fondo Lazio Cinema International.
Il Presidente dell’Ice Carlo Ferro ha parlato di 600 operatori internazionali accreditati al Mia in presenza cui si aggiungono 60 a distanza: ne deriva che gli altri 1.200 sono italiani?! Il comunicato stampa diramato dall’Ufficio Stampa del Mia, affidato a Davide Mignardi, recita queste cifre: “l’edizione di quest’anno conta 1.700 partecipanti da oltre 50 paesi. Di questi oltre il 90 %, tra operatori internazionali e nazionali, parteciperà fisicamente all’evento”.
Ferro ha anche annunciato che domani mattina (alle 10:30) verrà presentato lo “Study on The Audiovisual Industry Results in The International Markets”, uno studio commissionato da Ice e realizzato dal Centro Ricerche Economiche e Sociali “Manlio Rossi-Doria” dell’Università Roma Tre (centro che non ci risulta possa vantare un curriculum specialistico su queste tematiche, ma forse si tratterà di una apprezzabile prima esplorazione). Siamo veramente curiosi di leggerlo e certamente ne riferiremo su queste colonne. Interventi istituzionali di livello anche in questa occasione, a partire dalla Sottosegretaria Lucia Borgonzoni del Mic e del Sottosegretario Manlio Di Stefano del Maeci.
Senza dubbio fitto il calendario di screening e proiezioni cinematografiche del Mia: più di 140, di cui 80 sono anteprime di mercato e anteprime mondiali, registrando un aumento del + 30% nel numero di proiezioni cinematografiche rispetto alla precedente edizione.
L’elenco dei sostenitori della kermesse diretta da Lucia Milazzotto è lungo: il mia è nato e continua a crescere grazie alla consolidata “joint venture” tra l’Anica (Associazione Nazionale Industrie Cinematografiche Audiovisive e Digital) e l’Apa (Associazione Produttori Audiovisivi), ed il rinnovato supporto di Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (Maeci), l’Ice (Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane), con il contributo di Mic (Ministero della Cultura), Mise (Ministero dello Sviluppo Economico), Regione Lazio e Programma Media dell’Unione Europea. Rinnovate anche per quest’anno le principali partnership: UniCredit (in chiusura della conferenza stampa di questa mattina, è intervenuto Roberto Fiorini, Regional Manager UniCredit Centro) Apulia Film Commission e Fondazione Cinema per Roma, a cui si aggiungono nuovi sostenitori commerciali per il 2021, come Fastweb (era previsto l’intervento di Lisa Di Feliciantonio, External Relations & Sustainability Officer, ma non è apparsa).
Quanto costa il Mia, e come viene sovvenzionato?! Solito deficit di trasparenza nella utilizzazione delle risorse pubbliche
Quanto costa la kermesse?
Quali i principali centri di spesa?
Quale il dettaglio dei sovvenzionatori e sostenitori?
Nessuna traccia di ciò sul sito web della kermesse.
L’abbiamo chiesto all’Ufficio Stampa: restiamo in fiduciosa attesa delle risposte.
In effetti, trattandosi in gran prevalenza di risorse pubbliche, riteniamo che sia doveroso rendere di pubblico dominio questi dati.
E peraltro esistono precisi obblighi di legge, in materia di trasparenza sull’utilizzo dei danari dello Stato.
E sarebbe doveroso produrre anche, per iniziative così ambiziose (e generosamente sostenute) se non anche un “bilancio sociale” (forse chiediamo troppo, per come è fatta l’Italia…) delle analisi di valutazione di impatto di queste kermesse, con un approccio quali-quantitativo.
Altrimenti, il rischio sempre latente è quello di una deriva autoreferenziale (e finanche narcisistica) da parte degli ideatori, promotori, organizzatori di queste grandiose kermesse. Si domanda troppo, se si chiede una qualche valutazione di efficienza ed efficacia, rispetto ai bisogni (reali) dei settori di riferimento?!
Per esempio, approfittando di questo congresso internazionale, viene forse somministrato ai partecipanti un questionario strutturato, che potrebbe essere prezioso non soltanto per valutare la qualità e l’efficacia dell’iniziativa, ma anche come occasione di sondaggio internazionale sulle complesse dinamiche del sistema audiovisivo planetario?! Non ci risulta, ed è un vero peccato.
Come abbiamo già segnalato, tra le iniziative di analisi più attese, sicuramente la presentazione del 3° “Rapporto Apa sulla produzione audiovisiva nazionale” (domani alle 12) ed il convegno promosso dalla Direzione Cinema e Audiovisivo del Mic (retta da Nicola Borrelli) “Spazio Festival: quali nuovi territori” (domani alle ore 17): e nuovamente ci si augura che da entrambi gli incontri emerga finalmente un qualche dato realistico (e non drogato da tenace entusiasmo per l’overdose di sovvenzioni pubbliche) sulla ancora misteriosa economia dell’industria audiovisiva nazionale…
Clicca qui, per il programma della 7ª edizione del “Mia – Mercato Internazionale dell’Audiovisivo”, Roma, 13-17 ottobre 2021.
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