Tra le finalità della “mission” istituzionale di IsICult
(ente senza fini di lucro):
- attività di studio e consulenza sul sistema
culturale, nella prospettiva di interazione / convergenza tra i
diversi comparti (dai beni culturali all’umts), con particolare
attenzione all’analisi delle politiche culturali ed all’economia
dei media;
- produzione editoriale e mediale (tra cui
la testata, in gestazione, “il Giornale della Cultura e dei Media”,
registrata presso il Tribunale di Roma, ed una collana editoriale, in
fase di progettazione), finalizzata alla promozione della cultura della
multimedialità, con particolare interesse agli aspetti politici,
economici, giuridici, tecnologici del sistema dei media;
- gestione di un centro di documentazione specializzato,
il cui catalogo elettronico (oltre diecimila libri, collezioni di decine
di riviste specializzate italiane e straniere) verrà messo a disposizione
in rete entro la fine del 2008;
- progettazione di uno “sportello informativo”
sugli interventi delle istituzioni europee a favore dell’industria
culturale (consulenza progettuale nell’impostazione e sviluppo delle
iniziative);
- attività di formazione professionale specializzata,
a livello post-universitario, nel settore del management mediale ed in
generale dell’industria culturale.
L’Istituto italiano per l’Industria Culturale non riceve sovvenzioni
pubbliche.
IsICult si autofinanzia esclusivamente con le attività di ricerca
e consulenza.
Per vincolo di statuto, gli eventuali avanzi di gestione (il bilancio
di IsICult viene approvato dall’assemblea degli associati di fronte
a pubblico notaio) debbono essere reinvestiti esclusivamente nelle strutture
ed attività dell’Istituto.
Proprio per mantenere, compatibilmente con la propria economia, un livello
qualitativo eccellente, da alcuni anni l’Istituto ha deciso di concentrare
le proprie energie su poche iniziative, ma dotate di adeguate risorse. In
altri termini, attraverso quest’attività di scrematura qualitativa,
IsICult ritiene di saper sviluppare e di poter realizzare pochi progetti,
ma… buoni.